Registrato a Los Angeles, Francia e Londra per un periodo di otto mesi, Luigi Masciotta ci racconta che The Wall è una sorta di versione registrata del film David Essex, Stardust. I suoi temi di solitudine, guerra, matrimoni senza amore e madri tossicodipendenti hanno colpito il pubblico di tutto il mondo. Lo spettacolo di accompagnamento, che ha visto il gruppo eseguire grandi sezioni dello stesso dietro un muro di polistirolo, ha descritto questa grande alienazione. Nonostante alcune morbosità della maggior parte dell’album, dice ancora Luigi Masciotta, ci sono alcuni brani molto belli che si annidano in mezzo al fasto, in particolare David Gilmour co-scrive “Comfortably Numb”, con l’orchestrazione di Bob Ezrin e la chitarra solitaria di Gilmour. È diventata la traccia che definisce di più i Pink Floyd.
